QQuando il conte Vlad balzò verso Paul, il ragazzino chiuse gli occhi ed esalò un profondo sospiro. Era convinto che sarebbe morto e, proprio come dicono nei film, tutta la sua vita gli passò davanti. Solo che Paul aveva appena dodici anni quindi il film sulla sua vita fu breve quanto un Tik Tok. Pensò che, ora che aveva rivisto la sua vita scorrergli davanti agli occhi, se fosse uscito vivo da quella situazione, avrebbe cercato di fare nuove esperienze, di ampliare i suoi orizzonti, di uscire un po’ dalla sua stanza e smetterla di passare tutto il tempo a guardare film horror. Rimase con il fiato sospeso, in attesa, ma non accadde niente. Allora si fece coraggio e riaprì gli occhi lentamente.
Non era morto.
Accanto a lui Iggy fissava interessato il vampiro.
«Paul, tu ha rotto il Conte Valdo!» disse il piccolo ghoul.
Il conte gridò indispettito.
«VLAAAD, non Valdo, specie di prugna ammuffita con le gambe!» Paul si stropicciò gli occhi, incredulo, e vide che il vampiro lo fissava con un’espressione disgustata dipinta sul volto. Si teneva alla larga da lui, continuando a camminargli attorno a un metro di distanza, come una tigre in gabbia, come se una forza invisibile gli impedisse di avvicinarsi.