«Voi ha davvero bella tana qui» disse Igor ammirato mentre il grosso lupo mannaro continuava a trascinarlo, spingendolo verso il palco di legno che si trovava al centro del tendone in cui erano appena entrati. L’uomo lupo aveva scortato Iggy attraverso tutto il Luna Park, accompagnato dal gigantesco omone che pareva cucito insieme come il ghoul. I tre erano entrati a passo sicuro nel grande tendone a strisce bianche e rosse, alto almeno una decina di metri, che si trovava al centro esatto del parco. All’ingresso della struttura campeggiava un enorme cartello illuminato al neon che pubblicizzava: “Vladimir l’incredibile illusionista”, con tanto di foto di un signore distinto, vestito elegantemente, con la carnagione pallida e due grandi occhi rossi che sembravano inseguirti mentre gli passavi affianco. E, ora che Vladimir in persona avanzava verso il ghoul, scivolando silenzioso quasi non toccando terra, Iggy ebbe la conferma che quegli occhi erano rossi anche dal vivo, e terribilmente magnetici.